Questa sera, sotto la supervisione di
Lino Polimeni, è andato in onda il primo dibattito televisivo tra i
due (principali) candidati a sindaco del capoluogo: Sergio Abramo e
Salvatore Scalzo. Supervisione ai miei occhi neanche tanto
imparziale, come fatto notare dalla telefonata di uno spettatore...
ad ogni modo non intendo mettere in dubbio l'onestà del conduttore e
addebito la sua maggiore “confidenza” con l'ex sindaco ad una,
probabile, datata conoscenza personale.
Ho seguito la trasmissione quasi per
intero e, tranne rarissimi momenti, quello che ho osservato è stato
estremamente deprimente.
I due candidati non hanno illustrato
una idea che sia una del loro programma, probabilmente perché ancora
né quello partecipato del centrosinistra, né quello del
centrodestra (di cui ignoro il metodo compositivo) sono pronti.
Il leitmotiv della serata è stato uno
svilente attacco continuo, degno delle migliori tribune politiche
nazionali, portato avanti principalmente dal tono saccente e
irritante utilizzato da Abramo, il quale ha ridondantemente incalzato
Scalzo con frasi come “ti hanno spiegato?”, “ti hanno
informato?”, “sai cosa vuol dire?” degne di un maestrino di
scuola che si trovi davanti ad uno scolaretto ripetente. Non so
dirvi se si sia trattato di un comportamento spontaneo o di una
tattica studiata a tavolino per tentare di far emergere presunte
lacune dell'avversario riguardo la storia cittadina recente e meno
recente. Lacune che esisteranno sicuramente. Non è certo possibile
paragonare l'esperienza politica dei due candidati e non è
immaginabile che Scalzo conosca a menadito quanto avvenuto nei
meandri della burocrazia cittadina quando era appena un adolescente e
Abramo già sedeva a Palazzo De Nobili.
Tuttavia, il risultato è stato senza
dubbio controproducente per il Sergio cittadino poiché le sue
provocazioni non hanno fatto altro che far risaltare l'aplomb (quasi
totale) di Scalzo e la sua indubitabilmente superiore dialettica.
Altro errore commesso da Abramo è
stata la pretesa rivolta al suo avversario affinché questi si
limitasse a parlare della storia politica personale del candidato del
centrodestra e non dell'intera coalizione proprio mentre egli stesso
proponeva i soliti noiosissimi attacchi in stile “voi avete fatto”
che io odio profondamente e che tanto riempiono la bocca dei
politici.
Riguardo i temi trattati, salto a piè
pari le considerazioni fatte nei confronti del “problema rom”
della città perché, nonostante concordi con la necessità di una
loro maggiore integrazione che passi anche da aiuti in ambito
lavorativo, mi sembra veramente surreale additare la comunità che
popola parte di viale Isonzo come causa dei principali problemi di
sicurezza della città capoluogo della regione dove ha sede la più
potente organizzazione criminale del mondo, che di certo non affonda
le sue radici solo nel reggino o nel crotonese.
Si è parlato di lavoro, di sanità
(poco), del maledetto/benedetto – scegliete voi – Corso Mazzini e
della sua viabilità, di trasporto pubblico, del famigerato porto
turistico, di Giovino e di tutta la zona marinara. Tutte urgenze dei
tre colli, verissimo... eppure in una città sommersa dall'immondizia
nessuno ha nominato lo stato delle cose né ha proposto la propria
soluzione. In una città che vuol puntare sul turismo (come sento
ripetere da prima che nascessi e, come presumibile, ho sentito anche
stasera) nessuno ha menzionato l'aeroporto di Lamezia Terme che sarà
pure in un altro comune ma sembra essere in un altra regione tanto è
esiguo l'indotto generato nella nostra città.
Insomma, venerdì prossimo si replica
ma ancora non so se guarderò il secondo round, e voi?
P.S. Quasi dimenticavo. "Il Sindaco", come lui stesso si definisce sui suoi manifesti pre-elettorali che già campeggiano in città, ha sostenuto fermamente che il parcheggio costruito qualche anno fa da un... Noto imprenditore catanzarese presso uno dei suoi supermercati sia completamente privato. Eppure io la storia non la ricordo proprio così. Purtroppo non sono riuscito a trovare notizie in merito, qualcuno può darmi una mano?
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