giovedì 10 maggio 2012

L'elezione senza fine


Un altro giorno è passato sui tre colli e ancora all'orizzonte non si scorge la conclusione dell'affaire elettorale, anzi, la vicenda si arricchisce di nuovi retroscena che gettano altre ombre sulla città. Come l'indagine avviata nei confronti di un candidato del centrodestra per la presunta compravendita di voti.

Il centrosinistra ha presentato un esposto in Procura chiedendo l'invalidazione della procedura elettorale sulla base delle evidenti irregolarità finora riscontrare che, verosimilmente, lasciano supporre la presenza di vizi anche in altre sezioni elettorali, oltre a quelle poste sotto l'occhio della giustizia, dove lo scrutinio è stato chiuso regolarmente.
Intanto, come nella migliore tradizione italiana, i presunti vincitori, anziché battersi affinché venga fatta luce sui fatti, accusano la sinistra di non saper perdere. Il direttorio cittadino del PDL, tentando di difendere a spada tratta l'onore della città, invita l'avversa fazione ad accettare l'esito delle urne senza sollevare polveroni.
E non finisce qui, i cavalieri della destra catanzarese si muovono anche in solitaria, come ha fatto Domenico Tallini detto Mimmo, un habitué di Palazzo de Nobili, se così posso definirlo, che oggi ha affidato alla stampa un suo, a dir poco fantasioso, parallelismo tra gli elettori di Scalzo e gli ultras della squadra del Genoa. O ancora Massimo Lomonaco, presidente del movimento "Per Catanzaro" (quello che annoverava tra le sue fila questo candidato, per intenderci), che giusto ieri aveva accusato il PD di ispirarsi all'Unione Sovietica perché “in America il candidato perdente avrebbe per prima cosa telefonato all'avversario vincente per fargli gli auguri”.

Tutta questa indignazione mi ricorda un po' le dichiarazioni rilasciate dai politici di ogni parte d'Italia quando nei loro territori viene avviata un'inchiesta per mafia. Le prime parole sono sempre contro la magistratura colpevole di gettare fango sugli onorati nomi degli amministratori locali che poi, puntualmente, finiscono tra gli indagati e spesso tra i condannati. Sarà un'usanza tricolore quella di preferire un silenzioso reato ad una roboante giustizia...

Aspettando nuovi sviluppi, ecco le parole pronunciate da Scalzo al termine dell'incontro in Prefettura. Stay tuned.



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